Quale migliore introduzione al mondo oleario, se non un caratteristico pippotto sulla storia dell Olea europaea e sulla sua diffusione in tutta Europa.
Le origini
Dobbiamo sapere infatti che la prima testimonianza di un utilizzo del frutto di questa pianta furono i babilonesi; nel codice di Hammurabi è presente una regolamentazione del commercio dell’olio di oliva. La successiva diffusione della pianta e del suo nettare si deve successivamente ai fenici, popolo di navigatori che basava la propria ricchezza sul commercio dei prodotti lungo tutto il Mediterraneo, ed è grazie a loro se questa pianta raggiunse i terreni di coltivazione in tutta l’Europa che si affaccia sul Mediterraneo.
Dai Greci ai Romani
Sia i greci che i romani riconobbero presto le proprietà e l’utilità dell’olio d’oliva, tanto che nella civiltà greca la pianta di olivo rappresentò da subito un simbolo di civiltà e di progresso, tanto da essere rappresentata sulle monete. I romani, d’altro canto, diedero maggior diffusione alla coltivazione dell’oliva, e si deve a loro la diffusione della coltivazione su tutto il territorio dell’Impero. Con la caduta dell’Impero romano, anche l’uso dell’olio in cucina e per gli scopi più svariati scemò, complici innanzitutto le usanze dei popoli nordici che contemplavano l’utilizzo di altri grassi di origine animale.
Medio Evo